Corte di Cassazione – Concordato preventivo: reato di omesso versamento dell’IVA alla scadenza commesso dal debitore. Punibilità.

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Data di riferimento: 
31/03/2016

 

Corte di Cassazione, Sez. III pen., 31 marzo 2016 n. 12912 - Pres. Amoresano, Rel. Di Stasi.

 

Concordato preventivo – Art. 182 ter L.F. – Intangibilità dell’IVA  - Tributo comunitario - Pagamento del debitore – Violazione della par condicio creditorum – Insussistenza.

 

Concordato preventivo – Elisione degli obblighi giuridici di natura pubblicistica – Esclusione – Omesso versamento dell’IVA alla scadenza legale – Ipotesi di reato – Configurabilità.

 

Stante che l’IVA è un tributo comunitario di cui, in considerazione della natura sovranazionale di tale imposta, gli Stati membri dell’Unione Europea sono tenuti a garantire la riscossione sul proprio territorio e considerato che la disciplina interna del concordato preventivo, all’art. 182 ter L.F., norma di ordine pubblico e pertanto inderogabile, ne impone, a prescindere dall’intercorsa o meno transazione fiscale, il pagamento integrale seppur dilazionato, si deve ritenere che il debitore concordatario non violi il principio di uguaglianza dei creditori ove versi il tributo pur dopo la presentazione della domanda di concordato. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

 

All’iniziativa del debitore di accedere alla procedura di concordato preventivo, frutto di una scelta imprenditoriale di natura privatistica, non consegue l’elisione degli obblighi giuridici di natura pubblicistica, come quello relativo al versamento dell’IVA alla scadenza di legge. Pertanto, l’eventuale omissione del versamento di detto tributo costituisce reato tributario  sanzionato penalmente, reato che si consuma istantaneamente decorso inutilmente il termine finale per il pagamento come individuato dall’art. 10 ter del D. Lgs. 74/2000 (Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto), laddove l’omesso versamento superi il limite di euro 150.000,00 per ciascun periodo di imposta, stabilito dall’ art. 10 bis come modificato dall’art. 8 del D. Lgs. 24/09/2015 n. 158. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

 

http://www.fallimentiesocieta.it/sites/default/files/160405131406.PDF

 

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Vedi anche nel Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza: