Tribunale di Milano – Stato passivo: valore probatorio indiziario delle e-mails inviate da posta elettronica non certificata.

Versione stampabileVersione stampabile
Data di riferimento: 
14/05/2014

Tribunale di Milano, 14 maggio 2014 – Pres. Bruno, Est. Savignano.

 

Fallimento – Accertamento dello stato passivo – Prova del credito professionale – E-mails inviate da posta elettronica non certificata – Valore probatorio meramente indiziario.

 

In sede di accertamento dello stato passivo dev’essere escluso un credito professionale, qualora non sia supportato da documenti con data certa, mancando la prova delle prestazioni asseritamente svolte a favore del fallito e dell’incarico da lui conferito. In particolare, il credito non può essere provato attraverso uno scambio di e-mails con un soggetto di cui non si dimostrino la carica e i poteri, e inoltre le comunicazioni inviate per e-mails (non da indirizzo di posta certificata) possono avere un valore, al più, indiziario, non avendo il dispositivo di riconoscimento tramite password per l’accesso alla posta elettronica semplice alcuna caratteristica oggettiva di qualità, sicurezza, integrità e immodificabilità, e dunque non offrendo la necessaria garanzia di attendibilità del relativo documento, specie con riferimento alla provenienza. Pertanto, le e-mails inviate da indirizzo di posta elettronica semplice possono costituire adeguata fonte di convincimento per il giudice solo se concorrono con altri elementi di giudizio e sempre che non vi sia stata contestazione ad opera della parte contro la quale sono stati prodotte. (Irma Giovanna Antonini – Riproduzione riservata)

Uffici Giudiziari: 
Concetti di diritto fallimentare: 
AllegatoDimensione
PDF icon Tribunale di Milano 14 maggio 2014.pdf201.78 KB
[Questo provvedimento si riferisce alla Legge Fallimentare]