Tribunale di Parma – Va considerato imprenditore commerciale assoggettabile a fallimento chi svolga attività anche agricole a favore di terzi se non prova che risulta connessa a quella agricola da lui svolta in via principale.

Tribunale di Parma, 30 dicembre 2021 (data della pronuncia) – Pres. Antonella Ioffredi, Rel. Enrico Vernizzi, Giud. Irene Colladet.

Fallimento – Impresa che svolga attività anche agricole a favore di terzi – Non svolgimento in proprio di attività agricole – Attività da considerarsi non connesse a quella principale – Considerazione quale commerciale - Fallibilità.

Stante che ai sensi dell'art. 2135 c.c si può considerare imprenditore agricolo chi esercita attività di coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento animali (c.d. attività principali) anche se esercita attività connesse, dirette alla fornitura di beni o servizi a favore di terzi, svolte mediante utilizzazione di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata in via principale, si deve escludere dalla nozione di imprenditore agricolo e va considerato imprenditore commerciale assoggettabile a fallimento chi fornisca esclusivamente elementi idonei a comprovare l’esercizio di attività (tra le altre) agricole al servizio di terzi soggetti, senza fornire alcun elemento a riscontro dell’esercizio in proprio di attività agricole c.d. principali. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

https://www.dirittodellacrisi.it/articolo/trib-parma-30-dicembre-2021-pres-ioffredi-est-vernizzi

[cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 08 novembre 2019, n. 28984 https://www.unijuris.it/node/5187; Corte di Cassazione, Sez. I civ., 16 gennaio 2018 n. 831 https://www.unijuris.it/node/3885 e Cassazione civile, sez. I, 08 Agosto 2016, n. 16614 ht]tps://www.unijuris.it/node/3386].