Tribunale di Bergamo - Condizione di sovraindebitamento del ricorrente quale presupposto per l’accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore.

Trib. Bergamo, 22 marzo 2023, Est. De Simone

Piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore – Requisito del sovraindebitamento – Impotenza finanziaria o prognosi di totale e irreversibile illiquidità – Necessità – Obbligazioni non insopportabili – Esclusione del requisito – Pignoramento del quinto – Irrilevanza.

Premesso che costituisce presupposto ineludibile per l’accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore la condizione di sovraindebitamento del ricorrente ai sensi dell’art. 2, co. 1 lett. c) CCII, e che la ristrutturazione consumeristica presuppone pertanto una situazione di squilibrio finanziario suscettibile di comportare per il debitore la radicale impotenza finanziaria o, perlomeno, una prognosi di evoluzione negativa della condizione economica attuale del soggetto tale da condurlo nel breve periodo in uno stato di totale e irreversibile illiquidità, non ricorre il requisito in parola nell’ipotesi in cui ci si trovi, viceversa, al cospetto di obbligazioni che, per quanto gravose, non appaiono insopportabili, bensì palesemente suscettibili di essere pur con sacrificio onorate, né integra di per sé stesso il requisito del sovraindebitamento, quale presupposto di accesso alla procedura della ristrutturazione, la circostanza dell’avvenuto pignoramento di un quinto dello stipendio o della pensione, giovando detta procedura esecutiva, nella prospettiva del legislatore e secondo la ratio sottesa all’art. 545, co. 4, c.p.c., a consentire di rateizzare -in misura economicamente tollerabile per il soggetto passivo - il debito.

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