Tribunale di Firenze – Contenuto ed estensione della verifica che il tribunale è chiamato a compiere sin dalla fase di apertura di un concordato preventivo in continuità aziendale.
Versione stampabileTribunale di Firenze, Sez. Fallimentare, 11 dicembre 2024 (data della pronuncia) – Pres. Maria Novella Legnaioli, Rel. Rosa Selvarolo, Giud. Cristian Soscia.
Concordato preventivo in continuità aziendale – Fase di apertura della procedura - Verifica da eseguirsi da parte del tribunale in termini di ritualità della proposta – Contenuto - Estensione necessaria.
L'accertamento giurisdizionale volto all’apertura del concordato preventivo in continuità sembrerebbe alla luce del disposto dell'art. 47, primo comma, lettera b) C.C.I. circoscritto alla verifica della ritualità della proposta, che potrebbe intendersi come regolare instaurazione del procedimento quanto a radicamento della competenza, completezza della documentazione, verifica della corretta formazione delle classi e dell'ammissibilità della domanda che, ad una prima, generica lettura, non deve risultare manifestamente inidonea alla soddisfazione dei creditori e alla conservazione dei valori aziendali, ma, si deve viceversa ritenere, vada considerato, alla luce del raffronto del disposto degli artt. 7, 85, 87, 112 C.C.I., in senso ampio, ovvero come conformità del piano e della proposta al modello legale disegnato da dette norme, ciò in quanto, altrimenti, potrebbero essere sottoposte al vaglio di convenienza dei creditori ed avviate procedure viziate ab initio che, pertanto, non potrebbero superare il vaglio in sede di omologa ove, invece, la conformità al modello legale dello strumento deve necessariamente risultare sussistente. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata).
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