Corte di Cassazione (11601/2025) - Concordato preventivo con cessione dei beni: limiti della legittimazione processuale del commissario liquidatore.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. I civ., 03 maggio 2025, n. 11601 – Pres. Francesco Terrusi, Rel. Roberto Amatore.
Concordato preventivo per cessione dei beni - Rimesse solutorie effettuate successivamente alla presentazione della domanda sui conti correnti aperti presso una banca - Azione revocatoria ordinaria promossa dal commissario liquidatore – Difetto di legittimazione attiva in capo allo stesso – Limitazione della di lui prerogative anche processuali - Legittimazione spettante in quel caso ai creditori – Conseguente rigetto di quell'azione.
In caso di concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, la legittimazione a disporne viene attribuita al commissario liquidatore, che agisce nella veste di mandatario dei creditori, mentre il debitore mantiene, oltre che la proprietà dei beni, anche la legittimazione processuale; ne consegue che la legittimazione processuale del liquidatore è ancorata e circoscritta al perimetro delle prerogative liquidatorie e distributive che fanno capo allo stesso e, quindi, ai rapporti che nel corso ed in funzione della liquidazione vengono in essere, non potendo invece estendersi all’esercizio dell’azione revocatoria ordinaria, la cui legittimazione continua a spettare ai creditori. (Massima Ufficiale)
https://dirittodellacrisi.it/articolo/cass-sez-1-3-maggio-2025-n-11601-pres-terrusi-est-amatore
[cfr. in questa rivista: Cassazione, Sez. 1, 9 gennaio 2023, n. 286 https://www.unijuris.it/node/6698,
Cassazione civile, Sez. II, 17 Dicembre 2019, n. 33422 https://www.unijuris.it/node/4996 e Corte di Cassazione, Sez. IV, lavoro, 20 settembre 2019, n. 23520 https://www.unijuris.it/node/5071].