Corte di Cassazione (13016/2024) - L'espressione volta a definire la condotta del professionista posta alla base del reato di “Falso in attestazioni e relazioni” è rimasta, in sede di CCII, sostanzialmente immutata.
Inserito da Francesco Gabassi il Gio, 05/12/2024 - 17:01Corte di Cassazione, Sez. V pen., 23 febbraio 2924, n. 13016 – Pres. Rosa Pezzullo, Rel. Pierangelo Cirillo.
Concordato preventivo - Falso in attestazioni e relazioni – Reato commesso dal professionista attestatore – Previsione ex art. 236 bis L.F. – Non intervenuta abrogazione di parte della fattispecie criminosa da parte dell'art. 342 C.C.I. -