Tribunale di Treviso – Possibile omologazione da parte del tribunale delle proposte di concordato preventivo anche “in mancanza di adesione” da parte dell'amministrazione finanziaria e degli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie.

Tribunale di Treviso, Sez. II civ., 08 luglio 2021 – Pres. Bruno Casciarri, Rel. Clarice Di Tullio, Giud. Francesca Vortali.

Concordato preventivo – Transazione fiscale - Mancata adesione da parte dell'amministrazione finanziaria e degli enti previdenziali e assistenziale – Art. 180, quarto comma, L. F.  - Applicabilità anche alle procedure pendenti – Cram down da parte del tribunale in sede di omologa – Voto considerato positivo - Ammissibilità sia in caso di omessa mancata partecipazione al voto, sia in caso di voto contrario.

Concordato preventivo – Omologa - Amministrazione finanziaria o  enti gestori di forme di previdenza o assistenza obbligatorie - Voto negativo – Insindacabilità – Esclusione -  Prevalenza dell'interesse concorsuale rispetto a quello tributario – Ammissibilità del cram down – Trasformazionedel voto da negativo a positivo.

Il comma 4 dell’art.180 legge fallimentare, come introdotto dal D.L. 7 ottobre 2020 n. 125, convertito con modificazioni dalla legge 27 novembre 2020, n. 159, art. 1 bis, lettera a), che, anticipando l’applicazione dell’art. 48, comma 5, del Codice della Crisi “in considerazione della situazione di crisi economica per le imprese determinata dall’emergenza epidemiologica da COVID 19”, ha previsto che, ricorrendo particolari presupposti (decisività, al fine del raggiungimento della maggioranza necessaria all'approvazione e convenienza della proposta rispetto alle alternative liquidatorie), risulti possibile l'omologazione da parte del tribunale delle proposte di concordato preventivo anche  “in mancanza di adesione” da parte dell'amministrazione finanziaria e degli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie, si deve ritenere risulti applicabile anche nei confronti dei  procedimenti iniziati prima dell'entrata in vigore della normativa su richiamata, in ragione della natura processuale delle disposizioni in tema di omologazione e del generale principio “tempus regit actum”(non derogato nella specie da una disciplina di contenuto opposto) e risulti altresì applicabile non solo quando l’amministrazione finanziaria e/o gli enti previdenziali non si siano pronunciati sulle proposte loro formulate, ma anche quando, in sede di voto, si siano pronunciati rigettando la proposta. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)  

Alla luce del recente arresto della Sezioni Unite della Corte di Cassazione, ordinanza n. 8504 del 25.03.2021, in punto di giurisdizione sulle controversie relative al mancato assenso dell’agenzia fiscale alle proposte di trattamento dei crediti tributari regolate dall’art. 182 ter L.F., la pretesa insindacabilità del voto negativo espresso dalla stessa non osta all’adozione della soluzione secondo la quale, in sede di omologazione di una proposta di concordato preventivo, il cram down da parte del tribunale risulta possibile anche nel caso di rigetto della proposta di concordato da parte dell'amministrazione finanziaria; ciò in quanto le Sezioni Unite hanno sancito che tali controversie rientrano nella giurisdizione ordinaria del tribunale fallimentare stante l'obbligatorietà di tali proposte nell'ambito delle procedure nelle quali sono consentite e stante che, dal disposto di detto articolo e degli artt. 180 e 182 bis L.F., si evince la prevalenza, in tale ambito, dell'interesse concorsuale rispetto a quello tributario. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/25817.pdf

https://dirittodellacrisi.it/articolo/trib-treviso-8-luglio-2021-pres-casciarri-est-di-tullio

[con riferimento alla seconda massima, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. Unite Civ., 25 marzo 2021, n. 8504 https://www.unijuris.it/node/5574].