Tribunale di Milano – Revocatoria ordinaria di atto dispositivo: l'attore che agisca per la revoca di due crediti, uno sorto prima ed uno dopo l’atto dispositivo, deve attestare e provare separatamente l'elemento soggettivo in capo al disponente.
Versione stampabileTribunale Ordinario di Milano, Sez. II civ., 23 gennaio 2023 (data della pronuncia) – Giud. Sergio Rossetti.
Revocatoria ordinaria di un unico atto dispositivo - Attore – Esperimento basato su due suoi crediti - Anteriorità di uno e posteriorità dell'altro rispetto a tale atto – Attestazione e prova della scientia fraudis in capo al disponente – Necessità di una valutazione differenziata – Fondamento.
In tema di azione revocatoria ordinaria, la circostanza che i due crediti in virtù dei quali l'attore ha esperito tale azione risultino rispettivamente uno precedente e l'altro successivo all’atto dispositivo posto in essere dalla debitrice che risulta impugnato [nella specie il conferimento dell'unico immobile di sua proprietà in un trust costituito al fine di così segregarlo] comporta, quanto all'elemento soggettivo in capo alla disponente (scientia fraudis), che la consapevolezza da parte della stessa del pregiudizio che quella iniziativa, determinante una variazione qualitativa o qualitativa del suo patrimonio (eventus damni), avrebbe potuto arrecare alle ragioni del suo creditore debba essere valutata separatamente rispetto alle due ragioni di credito azionate, ciò in quanto nel primo caso parte attrice deve allegare e provare il dolo generico, e cioè la mera consapevolezza, da parte della disponente, del danno che poteva derivare al suo creditore dall'atto dispositivo; nel secondo caso, invece, oggetto di prova deve essere la ricorrenza del dolo specifico, e cioè la consapevole volontà della debitrice di pregiudicare le ragioni di un suo creditore futuro. (Pierluigi Ferrini - Riproduzione riservata)
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