Tribunale di Torino – Le “azioni di classe” proposte dal Codacons nei confronti di un soggetto fallito devono considerarsi inammissibili o improcedibili in quanto l'art. 140 bis del D. Lgs. 206/2005 non prevede alcuna deroga all'art. 52 L.F.
Versione stampabileTribunale di Torino, Sez. I civ. - Sez. Spec. in Materia d'Impresa, 05 novembre 2021 (data della pronuncia) – Pres. Gabriella Ratti, Rel. Edoardo Di Capua, Giud. Enrico Astuni.
Azioni di classe – Proposizione ante fallimento o in corso di procedura - Inammissibilità o improcedibilità delle domande – Fondamento.
Devono riconoscersi inammissibili o improcedibili le domande di merito proposte dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e degli utenti e dei consumatori), nei confronti di una società fallita per il riconoscimento di un risarcimento a favore degli appartenenti ad una determinata classe, in quanto l’art. 140 bis del D.Lgs. n. 206/2005 (Codice del consumo), che prevede appunto che i diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti consumatori, nonché gli interessi collettivi, possano essere tutelati anche attraverso un'azione c.d. “di Classe” , non può qualificarsi come norma speciale in contrasto con il secondo comma dell’art. 52 L.F., avente carattere generale, perché le “diverse disposizioni della legge”, che, ai sensi di quella disposizione, consentono che si possa derogare alla regola che prevede che tutti i crediti anteriori al fallimento del debitore debbano essere accertati secondo le modalità di cui al Capo V., ossia mediante ricorso alla procedura di accertamento del passivo, si deve ritenere debbano prevedere una deroga espressa alla predetta normativa fallimentare e l’art. 140 bis non prevede alcuna deroga esplicita in tal senso. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)