Corte d’Appello di Bologna – Concordato fallimentare: presupposto della legittimazione a proporre opposizione all’omologazione e perimetro della valutazione da effettuarsi da parte del tribunale in quella sede.

Corte d’Appello di Bologna, Sez. III civ., 15 gennaio 2020 – Pres. Anna De Cristofaro, Cons. Rel. Michele Guernelli – Cons. Manuela Velotti.

Concordato fallimentare – Opposizione all’omologazione – Legittimazione – Presupposto necessario.

Concordato fallimentare – Omologazione - Perimetro della valutazione del tribunale.

Si deve ritenere che al creditore che non faccia pervenire la sua dichiarazione di dissenso in cancelleria come richiesto dall’art. 125, comma 2, L.F., sia preclusa la legittimazione a proporre opposizione all’omologazione del concordato fallimentare, in quanto deve considerarsi quale creditore “consenziente” ai sensi dell’art. 128 L.F., ragion per cui, come tale, non può essere ricompreso nella categoria dei “qualsiasi altri interessati” di cui all’art. 129, comma 2, L.F., categoria che include unicamente i creditori che non abbiano votato favorevolmente alla proposta per non aver preso parte all’adunanza fissata per il voto, o perché non convocati o, ancora, perché non ammessi al voto od, infine, perché astenuti. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

Il perimetro della valutazione del tribunale in sede di omologa del concordato fallimentare ex art. 129 L.F. è quello di verificare la regolarità formale della procedurasotto il profilo dell'osservanza degli adempimenti prescritti e della correttezza dell'informazione fornita ai creditori attraverso la relazione giurata ed i pareri richiesti dall'art. 125 L.F. e l’esito della votazione, e,  in presenza di opposizione, di effettuare un controllo di legalità più incisivo con riferimento ai fatti costitutivi dedotti a sostegno della opposizione proposta. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/24155.pdf

[con riferimento alla prima massima, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 31 ottobre 2016 n. 22045 https://www.unijuris.it/node/3067; con riferimento alla seconda: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 12 febbraio 2010 n. 3327 https://www.unijuris.it/node/580].