Corte d'Appello di Trieste - Lo stato di insolvenza non preclude l’accesso al concordato semplificato. E' ammessa la falcidia dei creditori prelatizi, ma non la prededucibilità dei crediti professionali sorti in funzione della presentazione della domanda
Versione stampabileCorte d'Appello di Trieste, Sez. II civ., 21 marzo 2024 – Pres. Rel. Marina Caparelli, Cons. Anna Fasan e Giuliano Berardi.
Composizione negoziata - concordato semplificato -Imprenditore insolvente – possibile accesso ad entrambe le procedure – Ammissibilità – Presupposti necessari – Fondamento.
Concordato semplificato - Crediti privilegiati – Falcidiabilità - Limiti – Crediti professionali sorti in funzione della presentazione della - Prededucibilità – Esclusione – Fondamento.
Al concordato semplificato – e precedentemente alla composizione negoziata – può accedere anche l'impresa già insolvente.Il tenore letterale dell'art. 12, primo comma, C.C.I. appare infatti “neutro” rispetto ad entrambe le opzioni ermeneutiche, quella che vorrebbe che l'accesso alla procedura di composizione negoziata sia preclusa agli imprenditori che, al momento della proposizione della domanda, si trovino in una situazione di insolvenza e quella, contraria, secondo la quale sarebbe accessibile agli stessi anche in quel caso, ragion per cui si deve ritenere che risulti possibile che alla composizione negoziata possa accedere anche l'impresa già insolvente, in quanto, come già osservato (cfr. in questa rivista: Tribunale di Bologna, 08/11/2022 https://www.unijuris.it/node/6548), il sostantivo "probabilità", utilizzato dal legislatore in quel contesto, si rivolge sia allo stato di crisi che allo stato di insolvenza mettendoli sullo stesso piano, mentre di portata decisiva appare la circostanza che, in entrambi i casi, risulti ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa. (Pierluigi Ferrini - Riproduzione riservata)
Anche nel concordato semplificato i crediti prelatizi possono, nel rispetto del limite della capienza del bene oggetto della garanzia, essere falcidiati, e per la parte incapiente eccedente essere degradati al chirografo, ciò in quanto, da un lato, l'art. 24 sexies C.C.I. richiede, perché possa essere omologato, unicamente che si debba fare il raffronto con la potenzialità realizzativa del beni in una eventuale liquidazione giudiziale che segna il confine massimo di soddisfazione di creditori, e, dall'altro, esclusivamente un controllo sulla regolarità della graduazione prospettata. Quanto ai crediti professionali sorti in funzione della presentazione della domanda ne è, per la natura eccezionale della norma di cui all’art. 6 C.C.I., esclusa la prededucibilità, stante la diversità ontologica del concordato semplificato rispetto al concordato preventivo, nel cui ambito è, ai sensi del primo comma lettera c) di detto articolo, riconoscibile “nei limiti del 75% del credito accertato e a condizione che la procedura sia aperta ai sensi dell'articolo 47 C.C.I.”. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
https://www.dirittodellacrisi.it/articolo/app-trieste-21-marzo-2024-pres-est-caparelli
[con riferimento alla prima massima, in tema di inammissibilità dell'accesso a composizione negoziata, da parte dell'imprenditore già insolvente in modo irriversibile al momento della richiesta di nomina dell'esperto, cfr. anche in questa rivista: Tribunale di Siracusa, 14 settembre 2022 https://www.unijuris.it/node/6495; nel senso dell'ammissibilità dell'accesso a quella procedura laddove esistano concrete possibilità di risanamento, cfr: Tribunale di Bologna, 08 novembre 2022 https://www.unijuris.it/node/6548; con riferimento alla seconda massima e alle previsioni in essa contenute come dalla Corte d'Appello confermate, cfr.; Tribunale di Udine, 30 novembre 2023 https://www.unijuris.it/node/7507].