Corte di Cassazione (40100/2018) – Fallimento cagionato dal sistematico mancato versamento di contributi previdenziali: presupposti richiesti per la possibile configurazione del reato di bancarotta impropria.

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Data di riferimento: 
06/09/2018

Corte di Cassazione, Sez. V pen.,  06 settembre 2018, n. 40100 – Pres.Maria Vessichelli, Rel. U.L.G.C. Scotti.

Amministratori, direttori generali, sindaci e liquidatori - Operazioni dolose – Causazione del fallimento -  Reato ex art. 223, secondo comma, n. 2 L.F. - Configurazione - Preesistente causa del dissesto – Mero aggravamento  – Irrilevanza.

Fallimento - Operazioni dolose – Causazione del dissesto - Bancarotta impropria - Configurazione del reato - Elemento soggettivo - Onere probatorio dell'accusa – Sussistenza - Dimostrazioni richieste.

Fallimento - Operazioni dolose – Contributi previdenziali – Sistematico mancato versamento – Esposizione debitoria – Aumento -  Causazione del dissesto - Bancarotta impropria – Configurabilità.

Reati tributari – Imprenditore – Commissione – Concorso del consulente fiscale – Presupposto.

In tema di fallimento determinato da operazioni dolose di amministratori, direttori generali, sindaci e liquidatori, non interrompono il nesso di causalità tra l'operazione dolosa  e l'evento fallimentare,  previsto dall'art. 223, secondo comma, n. 2 L.F., né, ai sensi dell'art. 41 c.p., la preesistenza alla condotta di una causa  in sè efficiente a provocare il dissesto, né il fatto che l'operazione dolosa contestata abbia cagionato anche solo  l'aggravamento di un dissesto già in atto. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata).

Poiché il fallimento determinato da operazioni dolose costituisce un'eccezionale ipotesi di fattispecie a sfondo preterintenzionale, l'onere probatorio dell'accusa, perchè possa configurarsi  l'ipotesi di reato prevista dall'art. 223, secondo comma, n. 2 L.F., si esaurisce nella dimostrazione della consapevolezza e volontà della natura dolosa dell'operazione alla quale sia seguito il dissesto societario, nonché l'astratta prevedibilità di tale evento quale effetto dell'azione antidoverosa, non essendo necessarie, ai fini dell'integrazione dell'elemento soggettivo, la rappresentazione e la volontà dell'evento fallimentare (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

In tema di bancarotta fraudolenta fallimentare, le operazioni dolose di cui all'art. 223, secondo comma, n. 2 L.F. possono consistere anche nel mancato versamento dei contributi previdenziali praticato con carattere di sistematicità, in quanto il protratto, esteso inadempimento di quelle obbligazioni, aumentando ingiustificatamente l'esposizione debitoria nei confronti degli enti previdenziali, rende prevedibile il conseguente dissesto della società, a motivo del pericolo per la "salute" economico-finanziaria dell'impresa che tali abusi comportano.   (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

In tema di reati tributari, il consulente fiscale può rispondere a titolo di concorso per la violazione commessa dal cliente, laddove, in modo abituale e ripetitivo, attraverso l'elaborazione e la  commercializzazione di modelli di evasione, sia stato il consapevole e coscente ispiratore della frode, anche se di questa ne abbia poi beneficiato il solo contribuente. Certamente, in tale ipotesi, non può esimersi da responsabilità l'imprenditore che abbia commesso la frode, specie in difetto di allegazione e dimostrazione della propria estraneità al progetto criminoso ascritto al commercialista. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.fallimentiesocieta.it/sites/default/files/Cass.pen_.40100.2018_0.pdf

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[Questo provvedimento si riferisce alla Legge Fallimentare]
Articoli di riferimento nella legge fallimentare
Vedi anche nel Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza: