Tribunale di Verona – La derelizione da parte del curatore di un bene ipotecato può, se combinata con l'immediata liberazione del fallito in sede di concordato fallimentare con assuntore, causare effetti distorsivi a danno del creditore garantito.

Tribunale Ordinario di Verona, Sez. Fallimentare, 23 aprile 2021 (data della pronuncia) – Pres. Rel. Monica Attanasio, Giudici Silvia Rizzuto e Pier Paolo Lanni.

Fallimento – Bene ipotecato – Derelizione da parte del curatore – Assuntore – Proposta di concordato fallimentare – Immediata liberazione del fallito – Previsione – Combinarsi delle due scelte - Causazione di danno al creditore garantito – Rigetto dell'omologazione.

ll combinarsi della clausola di immediata liberazione del fallito, come eventualmente prevista ai sensi dell'art. 137, settimo comma, L.F. dal soggetto assuntore in sede di proposta di concordato fallimentare, con la derelizione precedentemente decisa dal curatore fallimentare ai sensi dell'art. 104 ter, ottavo comma, L.F. di un bene ipotecato, si deve ritenere che finisca col determinare l’effetto distorsivo di elidere, a danno del creditore a favore del quale era iscritta, la garanzia ipotecaria, di fatto liberando il bene da tale garanzia malgrado non sia prevista nella proposta, non figurando tra i beni compresi nell'attivo trasferiti al proponente, né la sua vendita, con devoluzione del ricavato in favore del creditore ipotecario, né il pagamento del medesimo creditore nel limiti del valore del bene, a mente dell’art. 124, terzo comma, L.F., prevedendo la proposta la degradazione in chirografo di quel credito da privilegiato [nello specifico il tribunale ha respinto la domanda di omologa del concordato fallimentare proposta dall'assuntore in ragione dei seri problemi di coordinamento che, stante la completa esdebitazione del debitore, la stessa avrebbe provocato]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/25432.pdf