Corte di Cassazione (27478/2023) – Fallimento: inammissibilità dell'opposizione proposta oltre i trenta giorni dalla notifica del decreto del giudice delegato che aveva negato al legale della procedura il compenso da lui richiesto.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. I civ., 27 settembre 2023, n. 27478 – Pres. Magda Cristiano, Rel. Angelina-Maria Perrino.
Fallimento – Compenso spettante al legale della procedura – Mancato riconoscimento da parte del giudice delegato – Opposizione – Proposizione oltre i 30 dalla notificazione del decreto impugnato - Inammissibilità - Necessità del contraddittorio – Esclusione - Rilevabilità d'ufficio della tardività.
In tema di fallimento, la tardività dell'opposizione formulata avverso il decreto di liquidazione dei compensi degli ausiliari del magistrato - da proporsi entro 30 giorni in virtù del rinvio alle regole del rito sommario operato dall'art. 15, comma 1, del d.lgs. n. 150 del 2011 - è rilevabile d'ufficio e, trattandosi di questione di puro diritto, non richiede la necessità di sollevare il contraddittorio. (Massima Ufficiale) [nello specifico la Corte ha confermato che giustamente il Tribunale aveva dichiarato tardiva l'opposizione proposta da un avvocato che aveva presentato un ricorso per conto della curatela fallimentare e aveva poi richiesto al giudice delegato la corresponsione del compenso a lui spettante senza che la sua istanza venisse accolta; giustamente, in quanto l’opposizione proposta risultava effettivamente tardiva, perché il ricorso, pur tenendo conto della sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, all’epoca di 45 giorni, era stato depositato dopo oltre 30 giorni dalla notificazione del decreto impugnato]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)