Tribunale di Bologna – La proposta speciale (c.d. patto paraconcordatario) che il debitore il quale ha richiesto l'apertura un concordato con riserva, intende indirizzare a particolari creditori non necessita dell'autorizzazione del tribunale.
Versione stampabileTribunale Ordinario di Bologna, Sez. IV civ. e Proced. Concorsuali, 19 luglio 2022 (data della pronuncia) – Pres. Maurizio Atzori, Rel. Antonella Remondini, Giud. Alessandra Mirabelli.
Concordato con riserva – Deposito del piano e della proposta - Previsione della volontà di concludere un patto paraconcordatario – Proposta speciale da indirizzare a singoli creditori - Necessità dell'autorizzazione del Tribunale – Esclusione – Fondamento.
Il patto paraconcordatario costituisce una “proposta speciale” dedicata dal debitore ad una categoria specifica di creditori (nello specifico, le banche che accettino di ristrutturare volontariamente il loro credito incontestato rinunciando a parte del privilegio ipotecario e ad altre voci accessorie, rimodulando altresì le scadenze dei pagamenti), che si affianca alla proposta rivolta a tutti gli altri creditori. La stessa integra il piano concordatario, che infatti ne tiene conto, andandone indissolubilmente a far parte. Trattandosi quindi, di un “di cui” della proposta e del piano, il debitore non deve essere autorizzato dal Tribunale, ex art. 161, comma 7, L. fall., alla sua conclusione in quanto le modalità con le quali ritiene di risolvere la crisi dell’impresa rappresentano una sua esclusiva prerogativa [trattasi di parere espresso dai Commissari Giudiziali che il Tribunale, in sede di ammissione al concordato con riserva, ha condiviso, tant'è che ha dichiarato il non luogo a procedere in merito alla richiesta di autorizzazione formulata dalla proponente]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
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