Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Nel corso delle trattative volte all'accesso al concordato preventivo risulta ammissibile che la richiesta di proroga delle misure protettive venga, laddove scadute, riqualificata come istanza di nuove misure.
Versione stampabileTribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sez. III, 13 febbraio 2024 (data della pronuncia) – Pres. Rel. Enrico Quaranta, Giud. Valeria Castaldo e Marta Sodano.
Domanda di accesso a concordato preventivo – Misure protettive – Possibile riconoscimento anche per periodi non continuativi – Necessario rispetto del limite massimo di dodici mesi.
Con riferimento alla concessione e/o proroga delle misure protettive, si deve ritenere che sia ammissibile che al debitore, che abbia presentato in precedenza una domanda prenotativa ex art. 44 C.C.I. e successivamente depositato, nel termine fissato, il ricorso ex art, 47 C.C.I. di concordato preventivo come corredato della documentazione necessaria, a fronte di una sua domanda di proroga delle misure protettive che nel frattempo siano però scadute, vengano concesse, ove non ricorra un'ipotesi di abuso delle prerogative processuali, e risultino, viceversa, sostanziali progressi nelle trattative sul piano, nuove misure, potendosi sicuramente riqualificare l’istanza di proroga, non più accoglibile, quale nuova richiesta avente ad oggetto le misure di carattere protettivo declinate nel primo periodo del comma 2 dell’art. 54 C.C.I. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
[cfr. in questa rivista: Tribunale di Treviso, 15 giugno 2023 https://www.unijuris.it/node/7163 e Tribunale di Bologna, 07 novembre 2023 https://www.unijuris.it/node/7394].