Corte di Cassazione (7960/2023) – Concordato fallimentare: la cessione all'assuntore di un'azione revocatoria già autorizzata, include anche quella alla restituzione dei frutti del bene alienato con la cessione, nel caso ne sia riconosciuta l'inefficacia.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. I civ., 20 marzo 2023, n. 7960 – Pres. Magda Cristiano, Rel. Guido Mercolino.
Concordato fallimentare – Azione revocatoria già autorizzata – Cessione all'assuntore – Omologazione - Legittimazione implicita di questi ad agire successivamente per la restituzione dei frutti - Sussistenza - Non necessità di una specifica altra autorizzazione ex art. 124, comma 4, L.F.
L'autorizzazione a promuovere un'azione giudiziaria, concessa dal giudice delegato al curatore del fallimento, ai sensi degli artt. 25, comma primo, n. 6 e 31 della legge fall., copre, senza bisogno di specifica menzione, tutte le possibili pretese ed istanze strumentalmente pertinenti al conseguimento del previsto obiettivo principale cui l'autorizzazione si riferisce. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
In ambito di concordato fallimentare, la cessione all’assuntrice di un’azione revocatoria già autorizzata postula ed include ab implicito la legittimazione dell’assuntrice stessa ad esercitare successivamente l’azione diretta ad ottenere la restituzione dei frutti del bene alienato con l'atto dichiarato inefficace, venendo in rilievo tra le due azioni un’identità finalistica idonea ad escludere possa rinvenirsi ostacolo nell'art. 124, comma 4, L. fall., che nel consentire la cessione delle azioni di pertinenza della massa già autorizzate richiede la specifica indicazione dell'oggetto e del fondamento della pretesa. (Massima Ufficiale)
https://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/29103.pdf
[con riferimento alla prima massima, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. VI civ. - 1, 05 novembre 2020, n. 24651 https://www.unijuris.it/node/5482 e Cassazione civile, sez. I, 15 Gennaio 2016, n. 614 https://www.unijuris.it/node/3800; con riferimento alla seconda massima: Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, 23 novembre 2018, n. 30416 https://www.unijuris.it/node/4639 e Corte di Cassazione, Sez. I civ., 23 maggio 2018 n. 12850 https://www.unijuris.it/node/4327].