Tribunale di Milano – Accordo in fieri di ristrutturazione dei debiti e possibile pronuncia da parte del tribunale del divieto di iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive.

Tribunale di Milano 03 dicembre 2015 – Pres. Paluchowski, Est. Macripò.

Accordo di ristrutturazione dei debiti non ancora formalizzato – Azioni cautelari o esecutive - Istanza di sospensione – Accoglibilità – Presupposti necessari - Società di gestione del risparmio – Stato di crisi  - Tutela del patrimonio.

Ai sensi dell’art. 182 bis, comma 7, L.F. è possibile per l’imprenditore in crisi di ottenere, anche prima della formalizzazione di un apposito accordo di ristrutturazione dei debiti, una tutela anticipata del suo patrimonio, consistente nella pronuncia da parte del tribunale del divieto per i creditori o per i terzi di iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sui suoi beni o di acquisire titoli di prelazione se non concordati, qualora la documentazione prodotta in allegato all’ istanza di sospensione, consenta di far emergere che, quantomeno secondo una mera deliberazione incidentale degli atti, sussistono i presupposti, sia per pervenire a tale accordo con una parte dei creditori che rappresenti almeno il sessanta per cento dei crediti, sia per poter effettuare il  regolare pagamento dei creditori con i quali non erano in corso trattative o che avevano comunque già negato la propria disponibilità a trattare. (nello specifico, il tribunale, ha accolto, in virtù anche della positiva attestazione di un professionista in possesso dei requisiti di cui all’art. 67, comma 3, lettera d) L.F., l’istanza di una Società di gestione del risparmio, che risultava in crisi con riferimento ai fondi di investimento immobiliare di tipo chiuso dalla stessa gestiti, volta ad ottenere la pronuncia di un tale divieto). (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/14456.pdf